Se questa mattina un cittadino avesse tentato di prenotare il rinnovo della propria carta d’identità, avrebbe trovato una sola giornata utile su tutto il territorio comunale, indipendentemente dal municipio selezionato. Una situazione surreale, che somiglia più a una lotteria che a un servizio pubblico: a conti fatti, le probabilità di vincere al Superenalotto sembrano più alte rispetto a quelle di riuscire a prenotare un appuntamento.
Ancora una volta, Roma si trova di fronte al rischio paralisi per il rilascio e il rinnovo di un documento fondamentale per la vita quotidiana di ogni cittadino, indispensabile per viaggiare, lavorare, accedere ai servizi sanitari e svolgere semplici pratiche burocratiche. E mentre le richieste aumentano, gli uffici anagrafici restano drammaticamente sottodimensionati: gli ufficiali di anagrafe e stato civile, già pochi, sono costretti a lavorare in condizioni sempre più difficili, sommersi dalle richieste e bersaglio quotidiano della legittima esasperazione degli utenti.
È urgente intervenire, e farlo davvero: rafforzare l’organico, stabilizzare il personale precario, valorizzare il ruolo degli operatori e rivedere i salari. Senza un piano strutturale, il sistema è destinato a collassare. E a farne le spese, come sempre, saranno i cittadini.