Azione Roma

Intervista de la Repubblica a D’Amato.

D’Amato segretario apre a Gualtieri “Termovalorizzatore e sicurezza: le priorità” di Marina de Ghantuz Cubbe

Nel giorno in cui Alessio D’Amato diventa il segretario romano di Azione, il leader Carlo Calenda parla della direzione che il partito in città e la lista civica in Assemblea capitolina deve prendere: «Dovete avere con la giunta — del sindaco Roberto Gualtieri, ndr — un rapporto totalmente equilibrato: ciò che è fatto bene è fatto bene e ciò che è fatto male è fatto male». Un’opposizione costruttiva, che è ben diversa dalla “giunta ombra” istituita da Azione per sorvegliare l’operato di quella in carica dalla fine del 2021.

Ma da qui al cosiddetto campo largo che alle prossime elezioni tenga insieme dal Pd al M5s, da Azione ai Verdi e alla Sinistra, ce ne passa. Ora la fase è quella delle “prove tecniche”: A debita distanza, chi non è parte della maggioranza come il M5s o Azione, sondano quali e quanti siano i temi su cui si può trovare un’intesa con il Pd e con l’attuale coalizione. Che qualche scricchiolio lo emette.

Storico esponente del Pd ed ex assessore alla Sanità della giunta regionale guidata da Nicola Zingaretti, D’Amato ora parla di «campagna sulla sicurezza che è un tema che non può essere lasciato alla destra» e di «termovalorizzatore che è fondamentale ma che ci preoccupa: il 31 dicembre si esaurisce la funzione commissariale e non vorremmo che l’opera finisse nelle solite pastoie burocratiche».

E il campo largo? «Mi sembra una formula morta in partenza — commenta D’Amato — sicuramente c’è un’apertura di credito nei confronti del sindaco su determinati temi concreti. Sicuramente vogliamo aprire un dialogo su delle vertenze per noi importanti. Bisogna ragionare non alle dinamiche nazionali, ma alla formula della coalizione civica guardando le questioni concrete».

Di certo, a unire il centrosinistra, non sarà il termovalorizzatore. La contrarietà del M5s all’impianto rimane, così come quella di Alleanza Verdi Sinistra e di Sinistra civica ecologista. Tra questi ultimi due schieramenti politici, entrambi nella coalizione di maggioranza che sostiene Gualtieri, pochi giorni fa sono volate frecciatine.

Lo scorso 27 febbraio è andato in scena un incontro con diversi esponenti di Avs organizzato ad Albano, epicentro della protesta contro il termovalorizzatore previsto nella vicina Santa Palomba. Ma per il capogruppo di Sce Alessandro Luparelli, è stata una mossa azzardata parlare dell’impianto nell’ambito della presentazione della Relazione Ecomafie 2024: «Abbiamo espresso la nostra contrarietà all’inceneritore — ha commentato Luparelli — ma il richiamo alle ecomafie è grave». Talmente tanto da chiedere se fosse il caso che Avs fosse, nel frattempo, ancora nella maggioranza che sostiene Gualtieri. Per il capogruppo in Assemblea capitolina di Avs Nando Bonessio «la nostra è una partecipazione convinta alla maggioranza».

L’apertura dei cantieri per la costruzione del termovalorizzatore è prevista per questa primavera e l’entrata in funzione dovrebbe essere nel 2027. Quando si terranno le prossime elezioni: per quella data, è immaginabile che a tenere insieme gli schieramenti di centro sinistra, oltre ai temi concreti, sarà la destra. Perché alle prossime elezioni comunali Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega punteranno su un candidato forte e sul rivendicare quanto fatto per la Capitale dal governo. Dai finanziamenti per le opere giubilari fino alla riforma di Roma Capitale per far sì che abbia più poteri e risorse. Una questione cara alla premier Meloni, il cui iter parlamentare adesso si è di nuovo sbloccato

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