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Nel Lazio peggiorano cure, in prevenzione si scende di 6 posti

Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute attraverso il Nuovo sistema di garanzie nel Lazio peggiorano due indicatori su tre: l’area della prevenzione e il setting del territorio. In particolare, nella prevenzione il Lazio scende di ben sei posti, passando dai precedenti 74 punti a 63 punti, nel 2022 eravamo all’ottavo posto tra le regioni italiane, mentre ora siamo al quattordicesimo. Nell’area distrettuale si perdono tre posizioni e il Lazio scende al quindicesimo posto tra le regioni italiane, passando da 72 punti a 68 punti.

Purtroppo, quello che temevo si sta verificando, un peggioramento evidente per la parte della prevenzione e della medicina territoriale – afferma il consigliere regionale Alessio D’Amato . Al di là dei toni enfatici utilizzati dal presidente Rocca, anche recentemente, la realtà è ben diversa e i numeri sono testardi. Se non si affrontano seriamente le politiche di prevenzione e un rafforzamento del territorio, gli ospedali saranno ulteriormente sovraccaricati, in una regione che ha uno dei maggiori tassi di invecchiamento a livello nazionale.

Serve un maggior coinvolgimento di tutti i professionisti del settore della prevenzione e della medicina di base e del territorio, che in questi ultimi anni si sono sentiti abbandonati, a partire dai medici di medicina generale e pediatri fino alla rete dei farmacisti, fermi con la farmacia dei servizi. Avevamo una delle più alte coperture nelle vaccinazioni pediatriche, mentre oggi si stanno riaffacciando malattie che pensavamo debellate, come il morbillo, che può in alcuni casi essere particolarmente complicato per la salute, così come tutte le patologie di carattere respiratorio. Senza investire nella prevenzione e nel territorio, il sistema rischia il collasso e questo vale per il Lazio e per l’intero paese, che vede ad oggi un forte ritardo nell’attuazione del PNRR.

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